Amina Narimi
- 13/11/2012 11:18:00
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Vorrei fare entrare in scena gesti e cose,volti e scale,il mio bosco,i geni,il monaco della casa vecchia,la balena nel laghetto e il suo palombaro,gesti limpidi e quelli di palude Vorrei dire dellArmenia che ho vissuto,e di Granada il passo di mia madre,delle ninive della cerva ,non finirei mai di raccontare Vorrei conservare leggerezza nel dolore e lasciar fuori quello che per essere compreso non va scritto Grazie Loredana Grazie Emilio un bacio,pervinca
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Emilio Capaccio
- 13/11/2012 01:04:00
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Amina, mio dolce suono, la tua poesia è un flusso transuente, aggrovigliato, serpeggiante di parole che danzano freneticamente, pur tuttavia, in una amorosa, celestiale armonia. E un immaginario profuso di paesaggi incantati e fiabeschi con toni vistosi di freschi pastelli; di immagini che balzano nella mente che infervori e già sfuggono alle mani che saggrappano tardive, lasciando a me un alone di essenza e di meraviglia.
E dolcissimo sentirti chiamare nella poesia!
Un bacio.
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